Ultimamente
riflettevo su quanto sono strana, o forse su quanto lo siamo tutte noi donne.
Diciamolo:
noi donne non ci piacciamo, non abbiamo stima di noi, siamo talvolta insicure e
vorremmo essere diverse da ciò che siamo.
Ci sono
giornate in cui ci guardiamo allo specchio e pensiamo che no, non va bene!
Sfido
qualunque donna a piacersi al 100% sotto ogni aspetto.
Basta pensare
che uno studio condotto recentemente da alcuni ricercatori dell’Università di
Ankara ha rivelato l’inverosimile, ma in ogni modo la realtà dei fatti, e cioè
che “metà delle donne usa lo specchio non per sapere la propria posizione nella
top ten delle bellezze del quartiere ma per
trovarsi i difetti”. In parole povere, sembrerebbe che le donne non
siano mai gratificate e compiaciute dal loro aspetto ed il fulcro del problema
pare essere annidato nelle frustrazioni interiori, facendosi cosi scudo del
corpo per non affrontare quale sia realmente il vero quesito da risolvere.
E come si può
non tirare in ballo la storia della società e degli stereotipi che ogni giorno
ci rifila? In particolar modo gli stilisti e le maisons hanno sempre
contribuito a spingere le donne verso un canone di bellezza anoressico (certo,
non tutti) richiedendo e ricercando modelle sempre più magre.
Ma che fine
ha fatto il tempo in cui le donne erano morbide e sensuali?
Nel Medioevo
la donna dalle forme molto abbondanti era sinonimo di ricchezza, i fianchi
erano tondi, il seno generoso, non si ci preoccupava per le diete e la
cellulite.
Le donne
hanno visto poi l’affermarsi delle curve
anche grazie a dive come Marylin che vantava un fisico burroso e
attraente, portando con eleganza la sua taglia 46!
Ma nella
società odierna, perché noi donne abbiamo bisogno di qualcuno o qualcosa che ci
ricordi che siamo belle??
Forse a volte
ci basterebbe ricordare che una maggiore dose di sicurezza in noi stesse è
senza dubbio l’arma migliore per essere più affascinanti agli occhi del
mondo... e ai nostri!
"Non
importa come ti senti oggi, alzati, vestiti e mostrati"
-Paulo
Coelho-